I LUOGHI DE IL BISONTE
Topografia del savoir-faire
Questo numero del Magazine è un invito al viaggio. A muoversi lentamente lungo tracciati antichi da guardare con occhi nuovi. A percorrere strade diverse per scoprire luoghi dimenticati dalle mappe dei Grand Tour e proprio per questo capaci di conservare un’autenticità che altrove è andata perduta.
I luoghi de Il Bisonte sono i borghi, i paesi e le valli su cui si stende da più di cinquant’anni una filiera produttiva fatta di piccoli laboratori artigianali in cui la pelletteria è una questione di famiglia, che si tramanda da una generazione all’altra insieme ai segreti del mestiere.
A disegnare la mappa di questo pezzetto della provincia di Firenze sono luoghi speciali che custodiscono la memoria di tradizioni manifatturiere millenarie e la trasformano, ogni giorno, in pratica viva, ancora capace di sorprendere per qualità e capacità di innovazione.
Qui vivono e lavorano artigiani come Stefano, l’unico che conosce ancora i segreti della lavorazione del cuoietto fiorentino; Piero, che taglia e intaglia il legno dei suoi boschi per costruire le forme su cui le borse vengono plasmate; Maria che sa cucire la pelle come facevano sua madre, sua nonna e la sua bisnonna e che insegna il mestiere ai suoi figli; Raffaella che tinge i bordi dei portafogli con la sicurezza e la perizia di una pittrice navigata; Marco che fonde l’ottone e lo trasforma in accessori metallici. Se questi luoghi sono speciali è proprio perché possiedono un patrimonio inestimabile di talenti e di passione per il saper fare e il saper fare bene, come qui era imposto, già nel Medioevo e nel Rinascimento, dai regolamenti delle Corporazioni delle Arti e dei Mestieri.
Viaggiare nei luoghi de Il Bisonte permette di immergersi in paesaggi di grande bellezza che hanno dato natali e ispirazione ai più grandi artisti del mondo e in piccoli villaggi disegnati dal talento dei migliori architetti del Medioevo e del Rinascimento. Consente di spaziare con lo sguardo sui terreni disegnati dalla sapienza dei contadini e coltivati a viti e ulivi già dai tempi degli Etruschi. Invita ad ascoltare storie meravigliose e gustare sapori nuovi. E fa scoprire angoli di mondo che danno corpo e sostanza al label “made in Tuscany”, facendone finalmente comprenderne tutto il valore.
30 KM DI MERAVIGLIA
I luoghi contano
I latini lo chiamavano genius loci e duemila anni dopo quello “spirito del luogo” continua ad essere il distintivo alchemico che rende unico e irripetibile un posto. A definirlo non sono tanto i contorni, pur bellissimi, del paesaggio quanto l’energia impalpabile, eppure inconfondibile, che abita quell’angolo e solo quell’angolo del nostro pianeta.
Il genio della terra de Il Bisonte è quello della Toscana e del saper fare della sua gente. Per questo le nostre borse e i nostri accessori vengono disegnati e prodotti qui e non potrebbero essere fatti altrove. Qui c’è l’acqua in cui si conciano le pelli, qui c’è l’aria che le asciuga, qui ci sono le mani sapienti che danno forma a creazioni disegnate pensando alle architetture e alle campagne che secoli di antropizzazione hanno plasmato in modo assolutamente unico.
I 30KM di meraviglia su cui si stende la filiera artigianale de Il Bisonte sono la costante irrinunciabile della nostra storia e della nostra filosofia produttiva. Era così all’inizio degli Anni Settanta ed è così ora perché non abbiamo mai smesso di investire sull’economia del nostro territorio e di coltivare il sogno di preservare e tramandare le competenze dei nostri artigiani. A ognuno di loro affidiamo il lavoro che sa fare meglio perché è proprio grazie all’altissimo livello di specializzazione di chi lo produce che ognuno dei nostri prodotti diventa un piccolo capolavoro.
Luigi Ceccon
Chief Executive Officer of Il Bisonte S.p.A.
Una storia diversa
Economia della prossimità
Tra i tanti vantaggi delle filiere corte ce n’è uno che a Il Bisonte ci sta particolarmente a cuore: la prossimità è sostenibile.
Lo è in termini ambientali perché l’impatto della movimentazione di materie prime e persone viene ridotto quasi a zero.
Lo è in termini di consumi perché solo i piccoli laboratori locali hanno la flessibilità necessaria per produrre solo ciò che serve davvero, sfuggendo i rischi dell’over-produzione.
E lo è in termini sociali.
La prossimità geografica che ci lega alla nostra filiera è, infatti, anche e soprattutto una prossimità fatta di solidi rapporti di fiducia, di competenze e valori condivisi, di incontri fatti di persona, di business plan aggiornati per supportarci in modo solidale e di voglia di essere – insieme – ambasciatori nel mondo del miglior savoir-faire toscano.
Tutti i nostri 50 anni di storia li abbiamo vissuti qui e così.
Se una borsa, un portafogli, una valigetta o uno zaino hanno il nostro marchio, potete esser certi che – di qualunque anno sia – è stato disegnato e creato interamente all’interno di quel bizzarro circolo che vi troverete a percorrere se deciderete di seguire i nostri consigli di viaggio.
30 KM DI MERAVIGLIA
I luoghi contano
I latini lo chiamavano genius loci e duemila anni dopo quello “spirito del luogo” continua ad essere il distintivo alchemico che rende unico e irripetibile un posto. A definirlo non sono tanto i contorni, pur bellissimi, del paesaggio quanto l’energia impalpabile, eppure inconfondibile, che abita quell’angolo e solo quell’angolo del nostro pianeta.
Il genio della terra de Il Bisonte è quello della Toscana e del saper fare della sua gente. Per questo le nostre borse e i nostri accessori vengono disegnati e prodotti qui e non potrebbero essere fatti altrove. Qui c’è l’acqua in cui si conciano le pelli, qui c’è l’aria che le asciuga, qui ci sono le mani sapienti che danno forma a creazioni disegnate pensando alle architetture e alle campagne che secoli di antropizzazione hanno plasmato in modo assolutamente unico.
I 30KM di meraviglia su cui si stende la filiera artigianale de Il Bisonte sono la costante irrinunciabile della nostra storia e della nostra filosofia produttiva. Era così all’inizio degli Anni Settanta ed è così ora perché non abbiamo mai smesso di investire sull’economia del nostro territorio e di coltivare il sogno di preservare e tramandare le competenze dei nostri artigiani. A ognuno di loro affidiamo il lavoro che sa fare meglio perché è proprio grazie all’altissimo livello di specializzazione di chi lo produce che ognuno dei nostri prodotti diventa un piccolo capolavoro.
Luigi Ceccon
Chief Executive Officer of Il Bisonte S.p.A.
Topografia del savoir-faire
Questo numero del Magazine è un invito al viaggio. A muoversi lentamente lungo tracciati antichi da guardare con occhi nuovi. A percorrere strade diverse per scoprire luoghi dimenticati dalle mappe dei Grand Tour e proprio per questo capaci di conservare un’autenticità che altrove è andata perduta.
I luoghi de Il Bisonte sono i borghi, i paesi e le valli su cui si stende da più di cinquant’anni una filiera produttiva fatta di piccoli laboratori artigianali in cui la pelletteria è una questione di famiglia, che si tramanda da una generazione all’altra insieme ai segreti del mestiere.
A disegnare la mappa di questo pezzetto della provincia di Firenze sono luoghi speciali che custodiscono la memoria di tradizioni manifatturiere millenarie e la trasformano, ogni giorno, in pratica viva, ancora capace di sorprendere per qualità e capacità di innovazione.
Qui vivono e lavorano artigiani come Stefano, l’unico che conosce ancora i segreti della lavorazione del cuoietto fiorentino; Piero, che taglia e intaglia il legno dei suoi boschi per costruire le forme su cui le borse vengono plasmate; Maria che sa cucire la pelle come facevano sua madre, sua nonna e la sua bisnonna e che insegna il mestiere ai suoi figli; Raffaella che tinge i bordi dei portafogli con la sicurezza e la perizia di una pittrice navigata; Marco che fonde l’ottone e lo trasforma in accessori metallici. Se questi luoghi sono speciali è proprio perché possiedono un patrimonio inestimabile di talenti e di passione per il saper fare e il saper fare bene, come qui era imposto, già nel Medioevo e nel Rinascimento, dai regolamenti delle Corporazioni delle Arti e dei Mestieri.
Viaggiare nei luoghi de Il Bisonte permette di immergersi in paesaggi di grande bellezza che hanno dato natali e ispirazione ai più grandi artisti del mondo e in piccoli villaggi disegnati dal talento dei migliori architetti del Medioevo e del Rinascimento. Consente di spaziare con lo sguardo sui terreni disegnati dalla sapienza dei contadini e coltivati a viti e ulivi già dai tempi degli Etruschi. Invita ad ascoltare storie meravigliose e gustare sapori nuovi. E fa scoprire angoli di mondo che danno corpo e sostanza al label “made in Tuscany”, facendone finalmente comprenderne tutto il valore.
Una storia diversa
Economia della prossimità
Tra i tanti vantaggi delle filiere corte ce n’è uno che a Il Bisonte ci sta particolarmente a cuore: la prossimità è sostenibile.
Lo è in termini ambientali perché l’impatto della movimentazione di materie prime e persone viene ridotto quasi a zero.
Lo è in termini di consumi perché solo i piccoli laboratori locali hanno la flessibilità necessaria per produrre solo ciò che serve davvero, sfuggendo i rischi dell’over-produzione.
E lo è in termini sociali.
La prossimità geografica che ci lega alla nostra filiera è, infatti, anche e soprattutto una prossimità fatta di solidi rapporti di fiducia, di competenze e valori condivisi, di incontri fatti di persona, di business plan aggiornati per supportarci in modo solidale e di voglia di essere – insieme – ambasciatori nel mondo del miglior savoir-faire toscano.
Tutti i nostri 50 anni di storia li abbiamo vissuti qui e così.
Se una borsa, un portafogli, una valigetta o uno zaino hanno il nostro marchio, potete esser certi che – di qualunque anno sia – è stato disegnato e creato interamente all’interno di quel bizzarro circolo che vi troverete a percorrere se deciderete di seguire i nostri consigli di viaggio.
0 Km
A dare il nome al paese, situato a 13 km da Firenze è il ponte commissionato nel 1555 da Cosimo I de’ Medici al grande architetto Bartolomeo Ammannati per unire la sua città con i territori del Valdarno e della Val di Sieve, da sempre riserva di insostituibili capacità manifatturiere. Il suo antico borgo conserva ancora integre tre porte del castello trecentesco e un tratto delle mura medievali. Situato al centro di un territorio collinare ricco tanto di castelli quanto di laboratori artigianali, Pontassieve è il centro dell’universo produttivo de Il Bisonte.
Qui hanno sede il centro creativo, la modelleria, l’archivio storico, la produzione del campionario, il laboratorio di restauro di borse e accessori usati e la logistica. A Pontassieve vengono prodotte anche le fustelle utilizzate da Il Bisonte per il taglio a mano delle pelli.
Da non perdere: un pomeriggio a cavallo alle Scuderie di Rosano, un tuffo nei profumi dei fiori del vicino vivaio e una merenda imbattibile alla Bottega di Rosano.
12 Km
Nelle sue campagne incantate, coltivate a vite già a partire dal IX sec. A.C., viene prodotto un vino che assomiglia molto alle borse de Il Bisonte: migliora col passare del tempo, mutando il suo colore dal rubino al granato e ammorbidendo il gusto. Rufina è la patria dell’omonimo Chianti DOCG (il primo Chianti a essere venduto anche oltre oceano alla fine dell’Ottocento) e del Pomino DOC, prodotti secondo antiche tradizioni da illustri famiglie fiorentine.
A Rufina Il Bisonte produce borse.
Da non perdere: la villa medicea di Poggioreale che ospita il “Museo della vite e del vino”; una gita di mezza giornata lungo la “Strada dei vini”, per comprendere come le suggestive geometrie dei vigneti abbiano plasmato il paesaggio rendendolo unico; e – pochi km oltre l’abitato – una degustazione di vini e un pernottamento alla splendida Fattoria di Frascole.
12 Km
Nelle sue campagne incantate, coltivate a vite già a partire dal IX sec. A.C., viene prodotto un vino che assomiglia molto alle borse de Il Bisonte: migliora col passare del tempo, mutando il suo colore dal rubino al granato e ammorbidendo il gusto. Rufina è la patria dell’omonimo Chianti DOCG (il primo Chianti a essere venduto anche oltre oceano alla fine dell’Ottocento) e del Pomino DOC, prodotti secondo antiche tradizioni da illustri famiglie fiorentine.
A Rufina Il Bisonte produce borse.
Da non perdere: la villa medicea di Poggioreale che ospita il “Museo della vite e del vino”; una gita di mezza giornata lungo la “Strada dei vini”, per comprendere come le suggestive geometrie dei vigneti abbiano plasmato il paesaggio rendendolo unico; e – pochi km oltre l’abitato – una degustazione di vini e un pernottamento alla splendida Fattoria di Frascole.
20 Km
Nel territorio di Reggello storia e natura convivono in un equilibrio perfetto per il viaggiatore che ama muoversi lentamente alla scoperta di tesori nascosti ai più. Il piccolo centro storico fondato nel X secolo custodisce alcuni dei tesori più preziosi dell’arte del Rinascimento. Negli immediati dintorni è tutto un susseguirsi di pievi romaniche, torri, castelli e dolci colline terrazzate coltivate a olivi, che – a pochissimi chilometri di distanza – si trasformano in sorprendenti canyon o immensi boschi che preservano un patrimonio inestimabile di biodiversità.
A Reggello e nella vicina Figline Il Bisonte produce borse.
Da non perdere: una passeggiata ai piedi delle Balze per ammirare un fenomeno geologico tanto affascinante quanto surreale; la pieve di Cascia con le opere di Masaccio; una visita agli arboreti sperimentali nei boschi di Vallombrosa; fare scorta di ottimo olio al Frantoio Santa Tea, attivo dal 1500.
27 Km
Vera e propria perla incastonata nella vallata del Mugello (noto come il “giardino d’Italia”), Vicchio è la patria di due dei padri della storia dell’arte italiana. La casa natale di Giotto (oggi museo) è sul colle di Vespignano, dove il grande pittore nacque da famiglia contadina; poco distante, c’è il ponte sotto il quale si narra che Cimabue ne abbia scoperto il talento mentre era intento a ritrarre una pecora. A Vicchio è nato anche il Beato Angelico, unico artista nella storia a essere proclamato santo in nome della sublime e quasi soprannaturale bellezza dei suoi dipinti.
A Vicchio Il Bisonte produce borse.
Da non perdere: il Sentiero dei Pittori che, attraverso splendide campagne e deliziosi villaggi, consente di ripercorrere dal vivo uno dei capitoli più importanti della storia dell’arte mondiale; un pranzo alla Casa del Prosciutto, per deliziarsi con i suoi squisiti tortelli di patate.
27 Km
Vera e propria perla incastonata nella vallata del Mugello (noto come il “giardino d’Italia”), Vicchio è la patria di due dei padri della storia dell’arte italiana. La casa natale di Giotto (oggi museo) è sul colle di Vespignano, dove il grande pittore nacque da famiglia contadina; poco distante, c’è il ponte sotto il quale si narra che Cimabue ne abbia scoperto il talento mentre era intento a ritrarre una pecora. A Vicchio è nato anche il Beato Angelico, unico artista nella storia a essere proclamato santo in nome della sublime e quasi soprannaturale bellezza dei suoi dipinti.
A Vicchio Il Bisonte produce borse.
Da non perdere: il Sentiero dei Pittori che, attraverso splendide campagne e deliziosi villaggi, consente di ripercorrere dal vivo uno dei capitoli più importanti della storia dell’arte mondiale; un pranzo alla Casa del Prosciutto, per deliziarsi con i suoi squisiti tortelli di patate.
28 Km
Abbracciato dalle bellissime campagne del Chianti, il piccolo borgo di Impruneta è da sempre la città della terracotta, che qui viene prodotta fin dal Medioevo. Anche Filippo Brunelleschi fece arrivare dalle fornaci imprunetine i mattoni di cotto con cui fu costruita la Cupola del Duomo di Firenze. L’antica arte della terracotta, ancor oggi viva, diffusa e tramandata da vere e proprie dinastie di fornaciai, è un elemento primario dell’identità del luogo. Laterizi, vasellame, statue fanno capolino dalle aie, dai tetti e dai muri di cinta delle ville signorili e delle case coloniche che punteggiano le colline, ricche di un’argilla di alta qualità e di boschi che per secoli hanno fornito combustibile alle fornaci.
A Impruneta Il Bisonte produce piccola pelletteria.
Da non perdere: una passeggiata a piedi nel Quartiere delle Fornaci (con partenza dalla centrale Piazza Buondelmonti) sulle tracce della lavorazione tradizionale dell’argilla e una visita alle cave.
30 Km
Situata al centro delle terre di Lorenzo il Magnifico, Borgo San Lorenzo è stata fin dall’epoca della sua fondazione romana un vivace crocevia di merci, saperi e sapori in mezzo a bellissime campagne punteggiate di antiche pievi e magnifiche ville. La cittadina, che già nel Rinascimento era rinomata per la lavorazione delle pelli e la produzione delle scarpe, ha sempre avuto una vocazione speciale per l’artigianato artistico, la cui tradizione ha resistito anche all’industrializzazione ottocentesca: proprio qui, all’inizio del 900, Galileo e Chino Chini aprirono una manifattura destinata a scrivere uno dei capitoli più belli della storia del Liberty mondiale.
A Borgo San Lorenzo Il Bisonte produce portafogli e accessori di piccola pelletteria.
Da non perdere: i capolavori in ceramica, gres e vetro del Museo della Manifattura Chini, a Villa Pecori Giraldi, con le loro decorazioni geometriche e floreali; la pieve romanica di San Lorenzo, con un’opera di Giotto; una passeggiata tra i boschi del Passo della Colla fino alla Cascata dell’Abbraccio.
30 Km
Situata al centro delle terre di Lorenzo il Magnifico, Borgo San Lorenzo è stata fin dall’epoca della sua fondazione romana un vivace crocevia di merci, saperi e sapori in mezzo a bellissime campagne punteggiate di antiche pievi e magnifiche ville. La cittadina, che già nel Rinascimento era rinomata per la lavorazione delle pelli e la produzione delle scarpe, ha sempre avuto una vocazione speciale per l’artigianato artistico, la cui tradizione ha resistito anche all’industrializzazione ottocentesca: proprio qui, all’inizio del 900, Galileo e Chino Chini aprirono una manifattura destinata a scrivere uno dei capitoli più belli della storia del Liberty mondiale.
A Borgo San Lorenzo Il Bisonte produce portafogli e accessori di piccola pelletteria.
Da non perdere: i capolavori in ceramica, gres e vetro del Museo della Manifattura Chini, a Villa Pecori Giraldi, con le loro decorazioni geometriche e floreali; la pieve romanica di San Lorenzo, con un’opera di Giotto; una passeggiata tra i boschi del Passo della Colla fino alla Cascata dell’Abbraccio.
Tesori inaspettati
Bellini, Bigallo, Galileo, Marini, Novecento: i nomi delle borse e degli accessori della collezione SS24 che ci hanno accompagnato nel nostro viaggio nei luoghi de Il Bisonte sono quelli dei cosiddetti “musei minori” della città, spesso trascurati dai flussi turistici, ma incredibilmente preziosi per chi vuole scoprire una Firenze diversa e mille tesori inaspettati.
Da non perdere: l’antiquariato nobile e raffinato della collezione privata del Museo Bellini; le preziose opere del trecentesco Museo del Bigallo; l’incredibile raccolta di strumenti scientifici collezionati dai Medici, custoditi nel Museo Galileo; le monumentali sculture equestri nell’antica chiesa di San Pancrazio, oggi sede del Museo Marino Marini; i ritratti e i paesaggi di Ottone Rosai al Museo del Novecento.
Nel cuore di Firenze, da sempre
Questo numero del magazine è stato scritto nella sede de Il Bisonte al secondo piano del seicentesco Palazzo Corsini in Via del Parione, il più sfarzoso tra gli edifici privati della città.
Nelle sue stanze hanno vissuto e soggiornato nel corso dei secoli Papi, capi di governo, uomini di cultura e di scienza. Dalle sue finestre affacciate sul Ponte Vecchio si abbraccia con un solo sguardo tutto lo splendore della città. Qui, a due passi dal laboratorio artigianale in cui nel 1970 sono state immaginate e prodotte le nostre prime creazioni, hanno sede ancora oggi gli uffici direzionali, lo showroom e il primo negozio.
Da non perdere: una visita al flagship store de Il Bisonte dopo una passeggiata nel giardino di Boboli e un caffè alla libreria Todo Modo della vicina via dei Fossi.
Nel cuore di Firenze, da sempre
Questo numero del magazine è stato scritto nella sede de Il Bisonte al secondo piano del seicentesco Palazzo Corsini in Via del Parione, il più sfarzoso tra gli edifici privati della città.
Nelle sue stanze hanno vissuto e soggiornato nel corso dei secoli Papi, capi di governo, uomini di cultura e di scienza. Dalle sue finestre affacciate sul Ponte Vecchio si abbraccia con un solo sguardo tutto lo splendore della città. Qui, a due passi dal laboratorio artigianale in cui nel 1970 sono state immaginate e prodotte le nostre prime creazioni, hanno sede ancora oggi gli uffici direzionali, lo showroom e il primo negozio.
Da non perdere: una visita al flagship store de Il Bisonte dopo una passeggiata nel giardino di Boboli e un caffè alla libreria Todo Modo della vicina via dei Fossi.