Nell’ultimo post (quello con un bel costume rosso in copertina) percorrevamo la Foresta di Sherwood. Neanche in questo possiamo lasciare, però, le terre mitiche dell’Inghilterra. Ecco allora che vediamo scorrerci davanti un uomo bianco e curvo, oppure vigoroso e dallo sguardo cupo: fa lo stesso. L’importante è che mago Merlino (dai, non ve l’aspettavate!) porti il solito cappello a punta, magari ricamato con stelle dorate.
MAGO MERLINO O GLI EBREI DI UNA VOLTA?
Certo che a chiedersi l’origine di tutto il guardaroba dei miti, da Oriente a Occidente, c’è da perderci del tempo. Ma alcuni dettagli sono più importanti. Come questo del cappello. C’è stato un lungo tempo della storia, infatti, in cui un copricapo simile era il marchio degli Ebrei delle nostre città. Niente stelline ricamate (sulla manica del cappotto), ma un cappello di forma conica, e giallo. Inguardabile. Chissà questo popolo, ricco di cultura e soprattutto di spirito, che cosa ne avrà detto: che davvero c’erano simboli di miglior gusto per discriminarli.
UNA SOSTENIBILITÀ STORICA
Ogni scelta di design, ogni linea tracciata da un artista o un artigiano, si tira dietro uno strascico di simboli. Alcuni sono innocui e calzano bene ogni stagione. Ma chi potrebbe negare che anche il taglio di un cappello abbia una sostenibilità storica?