Firenze, 30 giugno 2021 – Il Bisonte, marchio di alto artigianato fiorentino, celebra i suoi primi cinquant’anni di storia e guarda con fiducia ai prossimi cinquanta presentando, con un evento nella storica sede di Palazzo Corsini, un’installazione ambientale “vivente” donata alla città di Firenze.
Grazie ad una visione armonizzante di passato e futuro, la maison fiorentina guarda avanti rimanendo fedele ai valori di sostenibilità ambientale, sociale e commerciale che da sempre contraddistinguono il marchio e la sua filiera tutta toscana concentrata nel raggio di trenta km da Firenze.
Il Bisonte non si limita a produrre in ottica politically correct, ma si fa portavoce di iniziative concrete con l’obiettivo di ispirare azioni condivise di cambiamento e di rivolgere alle persone e alle aziende un invito ad assumere un atteggiamento sempre più responsabile.
Profondamente ispirato dalla storia di Yacouba Sawadogo (l’agricoltore premio Nobel alternativo 2018 – Right livelihood award – e tra i “campioni della terra” dalle Nazioni Unite nel 2020, che è riuscito a piantare alberi nel deserto lanciando dal suo villaggio un messaggio forte e chiaro a tutto il mondo), l’AD de Il Bisonte Luigi Ceccon, afferma: “Tutti noi, col nostro sapere, nel nostro lavoro e nella nostra quotidianità possiamo contribuire in modo fondamentale alla rinascita del pianeta. Un’idea come quella di «piantare alberi nel deserto» dà un apporto concreto al presente e lo fa senza far ricorso a tecnologie invasive. A Sawadogo sono bastate l’intuizione di abbinare la conoscenza dell’ambiente con l’uso sapiente delle mani e la determinazione nel portarla avanti”.
L’installazione vegetale a forma di stella, donata alla città di Firenze e realizzata, nel parco di San Donato a Novoli, con 50 querce trentennali alte 6 metri della specie Quercus phellos (conosciuta anche con il nome di quercia-salice) rappresenta magnificamente i valori dell’azienda e la volontà di contribuire al cambiamento positivo del pianeta nel segno della sostenibilità.
Il progetto si inserisce all’interno delle celebrazioni dei Settecento anni della morte di Dante e le interpreta con uno sguardo rivolto verso il futuro della collettività, che in questo momento storico ha particolarmente bisogno di identificarsi con simboli comuni e azioni condivise.
L’installazione ideata dall’artista Felice Limosani si estende per un’ampiezza di 180 metri ed avrà un impatto positivo a livello ambientale, grazie all’azione di assorbimento di anidride carbonica e di rilascio d’ossigeno attivata dalle querce, alla cattura dei composti inquinanti presenti nell’aria – come polveri sottili e ossidi di azoto – e alla conseguente riduzione della loro dispersione nell’ambiente. “In questo momento – commenta Felice Limosani – creare valore a lungo termine tra arte e ambiente tenendo la persona al centro è una priorità”.
L’idea di celebrare Dante attraverso una piantumazione è suggestiva, inaspettata; ma ricontestualizzare il suo messaggio oggi non può prescindere dalla volontà di restituire armonia al rapporto tra uomo e natura. E l’albero, nella sua eccezionale funzione purificatrice, è simbolo potente di vita e lotta al cambiamento climatico. L’opera traduce in simbolo i versi che chiudono le tre cantiche della Divina Commedia: “e quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno); “puro e disposto a salire alle stelle” (Purgatorio); “l’amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso).
«Con le celebrazioni del Sommo Poeta – spiega l’Amministratore Delegato de Il Bisonte Luigi Ceccon – vogliamo onorare l’universalità della cultura italiana e la città di Firenze, alla quale dobbiamo i nostri 50 anni di
storia e con la quale vogliamo continuare a crescere in futuro. La Stella di Dante è una rappresentazione artistica dei nostri valori di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale, ma anche un lascito per le prossime generazioni e gesto di gratitudine rivolto alla comunità.»
In occasione della presentazione dell’installazione, accanto alla collezione Heritage (che raccoglie i prodotti più iconici creati in 50 anni di storia del brand) sarà possibile vedere in anteprima la nuova collezione Contemporary Primavera Estate 2022, che rilegge con occhio contemporaneo lo stile e la tradizione manifatturiera de Il Bisonte.
I pellami di alta qualità impiegati per la produzione delle borse e degli accessori de Il Bisonte sono tutti chrome-free e metal-free e accanto all’iconica pelle di vacchetta conciata al vegetale le nuove collezioni includono anche la bio-vacchetta, riciclabile e compostabile al 100%. I tessuti sono filati solo con cotone biologico e nylon riciclato. Gli accessori metallici, di ottone galvanizzato con processi eco-sostenibili, sono nickel-free.
L’attenzione nei confronti dell’ambiente si conferma quindi al centro di una filosofia in cui i prodotti – realizzati con straordinaria cura e concepiti per acquisire valore col passare del tempo e superare l’alternarsi delle stagionalità della moda – diventano veri e propri testimoni di una produzione e di un consumo responsabili.