Kotchakorn Voraakhom è un’architetta thailandese del paesaggio urbano, tra le voci eccellenti della filosofia della Porosità. Spiegando Perché la Porosità, Kotchakorn scrive: «La nostra soluzione invoca interventi permeabili, quali fattori urbane e giardini di pioggia, che provvedano al bisogno delle città di assorbire l’acqua in eccesso.»
La Bangkok di domani si connette così alla Capri del 1924. Alla notte in cui, nel caffè tedesco Zum Kater Hiddigeigei, il filosofo Walter Benjamin conobbe Asja Lacis, giovane drammaturga, e scrissero insieme Napoli porosa. «L’architettura è porosa quanto questa pietra», scrivono guardando le grotte di tufo. «Ovunque viene mantenuto dello spazio idoneo a diventare teatro di nuove impreviste circostanze.»
Per noi, questo può essere la Porosità: quella della materia con cui costruire gli spazi, dove vivere relazioni sociali imprevedibili. Perché un’architettura porosa lascia vedere nei suoi spiragli un futuro sostenibile.