Ora quante immagini si potrebbero scegliere. Forse le inquadrature dei documentari naturalistici, con gli zoom stretti e brulicanti di insetti fra le foglie cadute. Oppure certi grafici dei telegiornali meteo, con i turbini colorati dell’aria calda e fredda. Queste immagini espongono tutte l’idea di un circolo naturale. Anche burrascoso. Ma di germoglio e di prestito, poi di restituzione al terreno, al clima e al corso della storia dell’uomo. È un’idea che abita ovunque il pianeta, ma che torna a spaventare nei giorni in cui il circolo è interrotto anzitempo.
Una bambina nel villaggio di Piplantri.
La figlia di Shyam Sunder Paliwal abbandonò Piplantri e questa vita quando aveva solo diciassette anni. Il padre volle consegnare alla natura il ricordo del suo nome, Kiran, e piantò un albero al limitare del villaggio. Oggi gli alberi sono centinaia di migliaia nella terra di Shyam Sunder. Per ogni bambina a cui la famiglia garantirà un’infanzia di studio, e un matrimonio in maggiore età, vengono piantati 111 semi. Germoglieranno nel suolo del Rajastan e faranno crescere la prima bambina con il nome di un albero, l’unico albero con il nome di Kiran.