Tra la poesia e l’ecologia. Rachel Carson, qui sul Journal, per un augurio globale per la Festa della Donna.
Rachel Carson nacque in Pennsylvania nella primavera del 1907, in un villaggio il cui nome promette quella eterna stagione. Studiò nel Maryland biologia marina, suo primo campo d’azione. E scrittura creativa, per cui ricevette il primo incarico nel Massachusetts, all’ufficio nazionale per la pesca e la protezione della fauna selvatica.
Vennero le difficoltà economiche della Grande Depressione. E le ostilità verso una donna di talento nella scienza e nella comunicazione. Rachel scrisse tre bestseller sulla vita degli oceani. Da uno fu tratto un documentario premiato con l’Oscar. Come divenne, tuttavia, l’eroina dell’ambientalismo che tutti oggi conosciamo?
DAL NATURALISMO ALL’AMBIENTALISMO
Oggi, 8 marzo, è la Festa della Donna. Saranno in tre a comparire sul palcoscenico de Il Bisonte Journal. Vissute tutte nella prima metà del secolo scorso. Impegnate in lotte diverse agli albori del movimento ecologista moderno.
Tre donne americane. Dai tre angoli opposti della sconfinata geografia degli Stati Uniti. Non vogliamo che siano lo specchio fedele di tutte le donne del mondo schierate a protezione del clima, degli animali, del paesaggio. Vogliamo raccontare le storie di eroine solitarie – ma solitarie, scopriremo, solo in apparenza.
TRA POESIA ED ECOLOGIA
Silent Spring uscì nel 1962. Il libro della Carson si attirò le ire dell’industria del DDT. Rachel aveva scoperto che il nuovo insetticida, che ricopriva in grandi nuvole gli States, con lo scopo di proteggere le coltivazioni avvelenava gli altri viventi, tra cui gli uccelli. È infatti l’assenza del loro canto a condannarci a una «Primavera silenziosa».
L’autrice di questo nuovo bestseller, dal titolo così tristemente poetico, morì due anni dopo di un tumore al seno. Come Nalleli Cobo – l’ultima eroina comparsa sul Journal – il suo dolore non le aveva impedito di lottare per la salute degli altri. Rachel, oggi, non è sola. C’è Nalleli, che ha condiviso il suo destino, per vincere la malattia e la lotta contro l’industria del petrolio. Ci sono tante altre vincitrici da raccontare, come Rachel ci ha insegnato, tra poesia ed ecologia.