Il Bisonte finanzia la Wildlife Conservation Society. Oltre gli zoo di New York, una fantasia.
Ma ecco un bisonte è fuggito da Central Park! Dallo zoo della Wildlife Conservation Society. Con un balzo goffissimo, in due tempi, le zampe di dietro penzoloni sulla staccionata. Ma una sola incornata e ribalta una yellow cab, al galoppo sui boulevard.
Che fugga stasera il bisonte! Dagli sguardi di chi ha ereditato la colpa del disastro della sua specie. Sessanta milioni di vite prese, in cent’anni. E che raggiunga stasera il bisonte i discendenti superstiti di ogni disastro animale. Per una nuova arca di Noè.
Ma senza Noè al timone. Per salvarsi non da un diluvio divino, ma dall’uomo stesso. Dal disastro che noi produciamo in natura da prima di dire industrializzazione e che produrremo dopo aver detto globale. Il bisonte va a ovest, lo zoo è solo un ricordo.
DAI DUGONGHI AI BISONTI
Questa fuga da Central Park non è più Madagascar, ma una fantasia nostra. Puro sogno animale. Quello che la Wildlife Conservation Society prova ad incarnare. P.es, cosa videro quegli animali, allo sbarco dei coloni, nel 1609, nella futura Manhattan?
Il progetto Mannahatta come un sogno ad occhi aperti ha provato a dare una risposta ecologica con strumenti digitali. E mille altri sono i progetti di salvaguardia animale. Dai (buffissimi) dugonghi (appunto) del Madagascar ai simboli americani dei bisonti.
IL BISONTE PER I BISONTI
Il Bisonte – noi di Firenze – crediamo nella Wildlife Conservation Society e diamo un concreto supporto economico ai suoi sogni. Che sogni non sono quando, su scala globale, si fanno azioni concrete per risarcire i muti oggetti dei disastri obliati.