Yacouba Sawadogo ferma il Sahel, è lui l’«uomo che fermò il deserto». L’aridità contro cui lotta viene tanto dal Sole che asciuga i campi, quanto dagli uomini che lo credono pazzo, e incendiano la sua opera.
«Per aver volto una terra brulla in una foresta e aver mostrato che gli agricoltori possono rigenerare il proprio suolo», Yacouba vince nel 2018 il ‘Premio Nobel Alternativo’. La corona di questa vittoria, la «laurea» della Right Livelihood Foundation, è intrecciata con l’alloro, la stessa pianta dei poeti.
Risuonano così le parole della filosofa Iris Murdoch, che nel 1961 scriveva Against Dryness, credendo che la lingua della poesia insegnasse a «riscoprire un senso di densità delle nostre vite», a ripensare il nostro futuro.
L’aridità del suolo e del pensiero si combattono con le stesse armi poetiche, perché poesia significa ogni ‘creazione’. Non è da pazzi credere che solo un poeta può fermare il deserto.