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In questa puntata de Il Bisonte Journal proseguiamo la passeggiata con Fiorenzo Caspon tra i suoi campi rigenerati. Possono degli alberi essere un esercizio di cittadinanza?
Fiorenzo Caspon e io proseguiamo la passeggiata nei suoi campi di Fanzolo, dove gli alberi, gli animali e l’acqua del territorio sono salvati a una vita nuova. Anche l’acqua. Oggi fa caldo e ci fermiamo accanto a un fosso che scorre limpido. Sembra una vena che attraversa il parco in superficie, portando nutrimento alle piante dalle quali è pulita a sua volta. «Quando vengono le scolaresche» mi dice, «i bambini fanno spontaneamente i giochi che facevo io alla loro età, cinquant’anni fa. Chi raccoglie le violette sul bordo dei fossi come questo e chi li vuole saltare, e magari ci casca dentro con un piede, così poi si asciuga sull’erba».
Appena usciti al Sole di una stradina di ghiaia, incrociamo una famiglia che fa un giro in bicicletta. L’intervista è immediatamente sospesa: deve compiersi un rito ancestrale: le ciacole, le chiacchiere, col vicinato. Alla domanda sul perché porti ancora gli abiti dei campi e noi sia – che ne sanno – alle Canarie, Fiorenzo, col piglio dell’attore consumato, risponde: «Alle Canarie? Ma devo curare il canaro!» indicando compiaciuto il canneto lì in parte che gli ha offerto il gioco di parole. Grasse risate, saluti calorosi, noi ripartiamo.
Tra questi campi sono tutti i benvenuti, che sia per una passeggiata o una gita scolastica nel verde. Mi viene in mente che il migliore messaggio trasmesso da Fiorenzo sta nell’intima felicità con cui salva il suo territorio. È vero, siamo in pochissimi a poter ripiantare tutti questi alberi, al contrario ognuno di noi può appagarsi di quanto riesce a donare all’ambiente. Infine glielo chiedo: «Perché fai tutto questo?». «Quando nel 2009 da queste parti è venuta una tromba d’aria» risponde, «ha trovato la strada spianata dai capannoni. Non una barriera naturale. Anche se la mia azienda ha da sempre obiettivi di sostenibilità, mi sento corresponsabile. Tutti gli imprenditori dovrebbero destinare una parte del guadagno a piantumare nuovi campi! È una questione di rispetto.» Io confermo: è una questione di amore per la terra.