Ogni giorno negli Orti Dipinti si risparmia: l’acqua. Si fa con il nuovo impianto di irrigazione donato da Il Bisonte. Che si inserisce in una rivoluzione globale in corso. La tecnologia all’agricoltura! Per beneficiare l’ambiente (e chi lo cura).
A una certa ora del giorno, click. O un suono simile, breve e sordo, qualcosa che si innesca. L’aria si fa umida poco dopo. Sbattono insieme come piccole ali le foglie delle piante innaffiate. Il colore del terriccio volge al nero.
Il nuovo sistema di irrigazione, donato da Il Bisonte agli Orti Dipinti, progettato da Jan Bigazzi con Giacomo Salizzoni, è in funzione. Completamente. E non porta beneficio solo a Giacomo o agli Orti. Ma anche – pensiamo noi – al dibattito di oggi sulla tecnologia in agricoltura.
SCORRE L’ACQUA NEI TUBI AUTOMATICI
Sei tracciati di tubi raggiungono ciascuno dalle dieci alle ventuno casse delle aiuole. Si possono seguire col dito in una pianta come si fa con le linee colorate della metro. Solo che i tubi qui sono sospesi e nascosti come in una funivia nella foresta.
Con sei elettrovalvole rispettive, due centraline di controllo e un rubinetto per la presa manuale dell’acqua, il tempo per annaffiare gli Orti Dipinti si è ridotto del 75%. Nei mesi estivi ci vorrà solo un’ora al giorno, contro le quattro necessarie finora.
HI-TECH, (SOCIALITÀ), AMBIENTE
Uno, però, potrebbe chiedersi: erano davvero troppe? Sì – ma un giardino di comunità avrà bene dei giardinieri volontari, con mani più capaci, che hanno più cura di un impianto automatizzato?
Ecco un altro dato allora. Non solo il tempo, ma anche l’acqua è diminuita nella stessa percentuale. E l’«ora del giorno» in cui somministrarla è migliore. Nei mesi estivi ci vorranno solo (per modo di dire) 1200 litri, contro i moltissimi di più necessari finora. A prescindere dal discorso sociale, sulle persone, talvolta l’annaffiatura manuale può essere dannosa: per l’ambiente.
Oggi si parla spesso di agricoltura hi-tech. Che si sperimenta su scale diverse e con mezzi diversi. Da oggi, anche in Borgo Pinti a Firenze. Dove il sostegno concreto de Il Bisonte è lo specchio di un impegno destinato al rigoglio.