In questa puntata del Journal, un ricordo del primo dono del marchio agli Orti Dipinti. Con meno di 300 W, Il Bisonte ha illuminato tutto il giardino di comunità. Delle luci in particolare sono il simbolo di una simbiosi ricercata: tra bellezza e sostenibilità.
È partito il sostegno attivo de Il Bisonte agli Orti Dipinti. Anzi, è oramai a buon punto. – Sì, ma quando è partito? E come? Non sarà mica bastato schiacciare un bottone. – Invece sì.
«Prova, prova» si sentiva negli Orti lo scorso 15 giugno, verso sera, quando gli ospiti del garden party dovevano ancora arrivare. Quell’evento di Pitti Uomo 102 sarebbe stato un successo. Merito di tanti. Non ultimo delle luci.
TRA BELLEZZA E SOSTENIBILITÀ
Nascoste bene in vista, c’erano tre nuove serie di luci. Sotto il lungo pergolato al centro della pista, calavano sui tavoli ad altezze diverse lampadine di varie forme (globi e gocce) e dimensioni.
Da dove veniva la musica, invece, delle catenarie luminose. Sopra il palco, fissate alle strutture di bambù. Allungate in filamenti secondo il disegno del co-autore del progetto, Jan Bigazzi.
MORBIDEZZA DELLA LUCE, DELLA TERRA, DELLE PELLI
Tuttavia, era sul lato est degli Orti Dipinti che si allineavano delle luci speciali. Dentro agli espositori, che somigliavano un po’ alle panchine del mondiale di calcio, dieci lampadine erano schermate da un tessuto chiaro sul retro.
Ecco, l’effetto era di una lanterna cinese. – Quelle che prendono il volo! – No, di quelle ben ancorate a terra. Che per illuminare intorno sfruttano l’eco naturale, delle piante verdi degli Orti Dipinti, della pelle naturale delle borse de Il Bisonte, lì esposte, in simbiosi.