Le città sono sempre state cinte da mura. Le mura non sono di un volto, di una stagione particolare delle città. In alcuni momenti però si sono trasformate, e segnano tuttora i nostri panorami urbani, fuori dal tempo ma monumentali come sono.
A Firenze, non molto tempo prima del Rinascimento, le mura si allargarono a dismisura per tenere dietro alla crescita civica, in uno dei luoghi più popolati d’Europa, al tempo in cui un cittadino su tre era italiano.
È importante vederle così, oggi: non come ammassi di pietra da costeggiare per forza, che escludono, che segnano un dentro e un fuori. Bensì come le sottili pareti di un organo vivo, che si muovono con la palpitazione demografica sotto di sé. O ancora, vedere le mura come le tende gonfiate dal vento che soffia a Firenze.