Quest’altra parte dell’intervista a Giacomo non ha dietro un’ambientazione precisa. La festa negli Orti dipinti doveva pure finire, la musica non poteva rimbalzare tra le vette dei palazzi lì attorno o tra le foglie millimetriche delle piante aromatiche. Ma il Journal de Il Bisonte tiene aperta una finestra virtuale sulla storia degli Orti e di Giacomo. I primi si ripopolano ogni giorno. Lui lo abbiamo sentito al telefono: è appena tornato da un festival di musica elettronica.
Il Journal per gli Orti dipinti, con Il Bisonte.
Dove eravamo rimasti?, chiede. Ai primi passi oltre il portone di Borgo Pinti e alla visione dall’alto da casa di Consuelo. Era il 2010, prosegue allora Giacomo, e ci sono voluti tre anni di trafile burocratiche per ottenere di impiantare qui un orto urbano, volevo che crescesse naturalmente nella piena legalità. Ma da chi era gestita questa pista d’atletica? Perché di sportivi neanche l’ombra da qualche tempo, si direbbe dalle foto della sua scoperta.
Il Centro «Gaetano Barberi», Borgo Pinti, 74.
È così che apprendiamo di Flavia Cervo. Capelli grigi e occhi verdi. Oggi non c’è più. Aveva creduto nel progetto di Giacomo fin da quando era venuto da lei, bussando alla porta accanto alla vecchia pista d’atletica, ovvero al Centro «Gaetano Barberi». Flavia era la direttrice di questa cooperativa impegnata a favore delle marginalità sociali di Firenze. Un orto urbano a Borgo Pinti? A quel tempo, ci rivela al telefono Giacomo, lo spazio tra gli alberi e i palazzi era utilizzato appena, per i molti ospiti del Centro. Perché ora non farvi entrare nuove piante, e tutta la città, a contatto con i ragazzi di Flavia?
Dal Centro sociale a tutta la città: il Premio Galileo.
Ma c’è una data, diciamo, per la Posa della Prima Aiuola? Eccome, ci sentiamo rispondere: e c’entra Piero Angela! Se gli Orti dipinti hanno attratto anche il nostro più famoso divulgatore scientifico, chissà quante altre storie… In breve: Giacomo conobbe il fondatore del Premio Galileo, Alfonso de Virgiliis, che lo convinse a candidare il suo giardino, in quanto realtà promotrice di pace e diritti umani, ben oltre il corto raggio di una pista dismessa e del quartiere San Marco a Firenze. Siamo nel luglio 2013, e la scadenza del bando è a settembre. Beh, Giacomo fu tra i vincitori, e gli Orti dipinti cominciarono a crescere. Alla premiazione avvenne la stretta di mano con Piero Angela. Chissà se questi ha mai fatto visita agli Orti.