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28 mila acri – Buffalo, Dakota #2

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Crediti: Zachary Straw / Straw Photography

Quanto tempo occorre per traversare 28 mila acri? In Italia qualcuno direbbe: meno della metà del tempo, perché essi corrispondono a 11 mila ettari. Ma questi corrispondono in effetti a: una qualsiasi porzione del Paese, sia essa tra i colli liguri (coi saliscendi sul fronte mare) o nel Tavoliere delle Puglie (nel dedalo dei muretti a secco). Una geografia impietosa. Ma anche altrove dipenderà bene dal mezzo. Se quei 28 mila acri di terreno fossero allora sorvolati da uno stormo di aerei che decollano, come apparirebbero, dall’alto ma ancora a vista d’occhio, i bisonti al pascolo nella riserva naturale dei Sioux Rosebud, in Dakota del Sud?

 

Lo sterminio dei bisonti, le lotte fra tribù indigene.

 

La mandria ha un nome: si chiama Wolakota, e conta al momento centinaia di capi. La tribù dei Rosebud ha l’obiettivo di formare la mandria più grande di tutto l’InterTribal Buffalo Council. Dal 1991, l’associazione di indiani americani è venuta allargandosi su 19 Stati, per restaurare nel Paese la popolazione dei bisonti dopo il grande genocidio ottocentesco. Non è difficile da credere che in questo animale le tribù abbiano visto il simbolo con cui vincere il ricordo delle lotte passate. Libero di pascolare, il bisonte non si cura dei confini tra le riserve.

 

Il ritorno dei bisonti attraverso i confini americani.

 

Ma la forza di traversare le grandi praterie non è l’unico motivo per cui gli indiani hanno un simbolo nel bisonte. Nell’ultima puntata del Journal sul ritorno dei bisonti in America, ne riveleremo un altro.
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