A cercare su Google le parole «buffalos» e «Dakota», il primo risultato sarà forse la cittadina di Buffalo in Dakota (del Sud). Logico. La sua superficie inferiore al kilometro quadrato autorizza a parlarne come se la si conoscesse bene (anche a omettere di dire che non si tratta della ben più celebre Buffalo nello Stato di New York). Peraltro, la galleria di vedute cittadine su Maps è abbastanza eloquente. Andatela a vedere. Siamo nelle terre della libera intrapresa degli urbanisti, dove gli uomini disegnano le strade (rigorosamente ad angolo retto) e le strade disegnano le città. Sullo sfondo: gli sterminati spazi dove pascolano i bisonti.
I BISONTI DEI SIOUX
In effetti la ricerca su Google mirava ad altro. In Dakota (sempre del Sud) la tribù Rosebud di indiani Sioux ha di recente avviato un progetto di allevamento allo stato brado di una mandria di bisonti. È una questione alimentare. Ma anche culturale. È poi la stessa cosa.
LA CACCIA CULTURALE
Il Bisonte Journal non ha bisogno di pretesti per aprire una nuova, piccola serie di post attorno a questo progetto che abbraccia l’animale che porta nel titolo del marchio. Si tratta, al solito, di portare alla ribalta una nuova esperienza di lotta virtuosa, e di ragionare sui nomi delle cose, di rivelare i meccanismi del tempo che attraversa la riscoperta, nelle pianure americane, dell’esigenza della sostenibilità.