A Pontassieve! Per la quarta puntata di un giro nel centro creativo e logistico de Il Bisonte. Nel reparto di Restauro abbiamo visto delle borse ritornare a Pontassieve. Per essere vecchie per sempre.
A Pontassieve, il centro creativo e logistico de Il Bisonte ha aperto le porte al Journal. Il quarto reparto in cui siamo entrati è il più strano di tutti. Infatti non collabora alla produzione di niente. Anzi è fuori dagli schemi. Perché le borse talvolta…
UN REPARTO FUORI DAL TEMPO
…ritornano a Pontassieve. Che Il Bisonte incentivi il restauro delle sue borse non è una scoperta di oggi. Nemmeno è l’unico marchio a farlo. La differenza, ed è grande, sta nel rapporto delle borse col tempo. Col tempo, queste, sciupandosi, migliorano.
In pratica: è una questione di scelte. Immaginatevi di ricevere sul banco di lavoro un prodotto in pelle che magari anni prima avete cucito voi stessi in pochi pezzi pregiati. La pelle è più scura e segnata. Un bottone è saltato. Una cucitura lasca. Che fare?
IDENTICO A COSA?
Non come stanno facendo a Parigi, ad esempio, con la guglia di Notre-Dame. Nel 2019, ricorderete, essa fu vittima di un incendio. Il restauro in corso mira a rifarla identica a prima. (E non tutti ricordano che già quella torre è un’invenzione moderna).
A Pontassieve, pochi subbi su bottoni e cuciture. Ma la pelle non si può farla identica a prima. Prima com’era? Senza la storia che l’ha carezzata. L’obiettivo dei nostri artigiani, e forse solo il loro, è dunque di fare tornare vecchie le borse. Forever Old.